Antonello Di Gennaro
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ANTE | POST 2 LUGLIO

date » 27-06-2022 12:46

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tags » matera, cna, 2luglio, festadellabruna, demoantopolia, fotogiornalismo, basilicata, festapatronalematera,

Titolo: Ante | Post 2 luglio
Evento: Fotografia
Data: Dal 25 giugno al 25 luglio 2022
Inaugurazione: 25 giugno 2022 ore 19.00
Luogo: Chiesa rupestre S. Maria de Armenis - Via San Francesco da Paola Vecchio - Matera
40°39′45″N 16°36′39.96″E

Autore: Antonello Di Gennaro | Editorial and corporate photography
Descrizione: Un reportage fotografico che testimonia, raccontando con il linguaggio iconografico, il valore di quella religiosità popolare che da oltre 630 anni si rinnova e costituisce un grande patrimonio antropologico del popolo materano, che con tenacia e passione difende la propria identità culturale.
Partner: CNA | MIP | PHOTOGRAPHERS | ASS ERGGHIO
Le fotografie sono tratte dal volume “626/627 Matera 2 Luglio“ editato dallo stesso autore disponibile presso le librerie.
www.antonellodigennaro.com

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MATERA: MEMORIA E SPERANZA

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Inaugurazione sabato 4 dicembre 2021 ore 19
Dal 4 al 12 dicembre 2021
Aperta tutti i giorni escluso lunedì: ore 18.30 – 20.30



A partire dal mese di marzo 2020 anche Arti Visive Gallery ha sospeso ogni attività nel proprio spazio espositivo, aderendo alle disposizioni governative emanate per il contenimento della pandemia da SARS-CoV-2 e ritenendo opportuno che anche l'arte e gli artisti dovessero fermarsi osservando un periodo di silenzio.
Nelle settimane successive, tuttavia, si è fatta pian piano largo la consapevolezza che il momento di particolare difficoltà che stavamo vivendo dovesse essere affrontato non con rassegnazione e abbandono, ma con coraggio, responsabilità e fiducia.
Arti Visive Gallery ha pensato che il tempo di lockdown che ci era stato imposto poteva e doveva essere vissuto come un momento particolare per riscoprire l'arte come strumento privilegiato che gli artisti hanno per offrire una parte di sé, della propria umanità anche e soprattutto in situazioni di difficoltà; per ripensare l'arte come strumento per oltrepassare i confini anche in tempo di distanziamento fisico, come occasione per collegare mondi interni (pensieri, sentimenti e emozioni) con la realtà esterna, anche rimanendo fisicamente dove si è, come opportunità per vedere l'arte come modo creativo, unico e profondo di prendersi cura di se stessi e degli altri nella convinzione che solo la cura di tutti e di ciascuno può renderci più forti e più capaci di affrontare le paure e le fragilità. Scriveva Simone Weil, “ogni volta che facciamo veramente attenzione” e ci prendiamo realmente cura “distruggiamo una parte di male che è in noi stessi”.
Per tutte queste ragioni Arti Visive Gallery ha chiesto nell'aprile del 2020 ad alcuni artisti di offrire una testimonianza scritta o un’opera grafica, pittorica, fotografica, realizzata per l'occasione, che avesse per tema “Matera: memoria e speranza” e traesse ispirazione dai versi di una poesia scritta da Rafael Alberti in occasione di un suo viaggio a Matera nel 1973 custodita in unico esemplare originale dallo Studio Arti Visive.
La poesia si intitola “Vivo fantasma” ed in questo ossimoro abbiamo visto la sintesi di tutta la realtà in cui siamo stati e per certi versi siamo ancora oggi immersi. Una realtà fatta di paure, timori ma anche di speranza. Matera ed i suoi Sassi, durante il lockdown, apparivano, al pari di tante altre città italiane e non solo, come “fantasmi”, svuotati dalla presenza umana di cittadini e visitatori e questa immagine, per i materani, appariva stridere dolorosamente con la pacifica invasione di “abitanti temporanei” conosciuta nel corso del 2109, l'anno vissuto da Capitale Europea della Cultura.
Agli artisti è stato chiesto di essere con noi “ambasciatori” nel nostro paese e nel mondo di questo messaggio di speranza perché ciò che poteva sembrare impossibile potesse diventare quanto prima possibile, perché ciò che appariva “disastro” potesse al più presto tornare ad essere “meraviglia” ai nostri occhi, al nostro cuore, alle nostre menti.
Il Matera International Photography come associazione culturale ha deciso di collaborare e sostenere questo progetto con un apporto di opere fotografiche da parte della fotografa e arteterapeuta Carla Cantore e dell'Editorial and Corporate photogrpaher Antonello Di Gennaro, ma anche nella divulgazione della attività supportando la mostra, l'allestimento e la grafica del catalogo.
Il progetto è stato inserito nella diciassettesima edizione della Giornata del contemporaneo (11 dicembre), promossa da Amaci, Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, che coinvolge musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista per raccontare la vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese.
Nel catalogo della mostra figura il testo critico di Carlo Franza.

Alberti Rafael
Albano Irene
Aller Bruno
Apolloni Paolo
Arici Giovanni
Bertloni Massimo
Boggi Lorenzo
Bonanno Giovanni
Bongiani Sandro
Cantore Carla
Capone Nicola
Capucci Giovanni
Carriero Maria Grazia
Carroli Mirta
Cascione Donato
Cataldi Daniela
Colacicco Luca
Di Gennaro Antonello
Di Pede Franco
Facchinetti Marisa
Filardi Giuseppe
Galbusera Renato
Giove Rocco
Jannelli Maria
Kaipia Jouni
L'Annunziata Pietro
Lauria Pino
Lepore Giancarlo
Linzalone Roberto
Maggi Ruggero
Manno Vittorio
Maremonti Cesare
Minedi Gabi
Miriello Giuseppe
Morelli Michele
Orioli Giulio
Padula Angelo
Patrizio Maria
Rizzelli Andrea
Rizzelli Angelo
Sargenti Daniele
Serra Margherita
Settembrini Marisa
Tarasco Pietro Paolo
Terlizzi Ernesto
Tricarico Nino
Venuti Silvia
Xerra William

TALK - 18 NOV 2020 URBANSCAPE

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Mercoledi 18 Novembre alle ore 18:30 dalla pagina di Facebook : Lo Stato Sociale della Fotografia andrà in onda una talk con l'editore ISP Angelo CUCCHETTO e il fotografo Antonello DI GENNARO, uno dei 19 autori selezionati aper la realizzazione del progetto "Urbanscape Le città si raccontano" interveranno in un programma visibile a tutti, gratuitamente.

Questo volume esplora la complessa relazione che esiste tra lo spazio edificato dagli umani e la sua traduzione in immagini.
Una relazione affascinante che esiste fin dall’inizio dell’invenzione della fotografia. Basti pensare alla famosa veduta del Boulevard du Temple presa nel 1838 da Louis Daguerre dalla finestra del suo studio parigino. Già in quella immagine primigenia sono contenuti i caratteri essenziali di luogo, tempo e spazio che si ritrovano ancora oggi in ogni fotografia della scena urbana.
La città è un palcoscenico ideale nel quale la presenza umana può essere assente, evocata o anche presente, ma mai preponderante. Le tracce delle esistenze sono disseminate in ogni angolo edificato, sotto ogni luce con ogni durata di tempo. Sta al fotografo mettere in azione il meccanismo visivo che trasferirà in immagini compiute il complesso fluire delle percezioni dirette. L’osservazione attenta e insistita è la chiave per estrarre le descrizioni visive più efficaci, quelle che trasferiscono il pensiero dalla scena in se stessa alle relazioni possibili con altri significati nascosti sotto l’apparenza banale del quotidiano.
In questo senso, la selezione dei 20 autori qui pubblicati offre una molteplicità di approcci e soluzioni davvero interessanti. Inizialmente l’idea curatoriale voleva attenersi alla massima neutralità: un elenco alfabetico di autori.
Nella dialettica fertile che ha accompagnato questo progetto, è però alla fine prevalso l’orientamento di dare delle indicazioni sulle possibili linee prevalenti di ricerca che si potevano rinvenire nei lavori scelti.
Ecco quindi la divisione della pubblicazione in sezioni dai titoli evocativi. Accenni interpretativi, senza la volontà o la pretesa di costituire binari o schemi, ma solo suggerimenti di orizzonti che chi vorrà potrà confermare o abbandonare a seconda della propria sensibilità.
Il libro, a cura di Fulvio Bortolozzo, presenta i lavori di 20 Autori, con copertina rigida cartonata.

URBANSCAPE Le città si raccontano ISP

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Presentazione volume: URBANSCAPE nel programma del TRIESTE PHOTO DAYS 2020, con il progetto del fotografo materano: Antonello DI GENNARO dal titolo: BARLETTA La città sospesa.

Sabato 24 ottobre, alle 10,00 in Sala Xenia a Trieste, nell'ambito del festival di Fotografia Trieste Photo Days, è stato presentato in anteprima una delle nuove realizzazioni editoriali di ISP: il volume URBANSCAPE. Erano presenti Angelo Cucchetto e uno dei 20 autori, Antonello DI GENNARO fotografo materano, con il suo progetto fotografico: Barletta una città sospesa. Un lavoro realizzato utilizzando uno dei nuovi linguaggi della fotografia del contemporaneo: La Mobile photography, ovvero la fotografia realizzata con I-Phone.
Mercoledi 25 novembre alle 18,30 sarà presentato il volume URBANSCAPE a Milano, da CONDOMINIO, nuova struttura didattica ed espositiva dedicata alla fotografia, in via Melchiorre Gioia 41.
Sabato 5 dicembre, a Corigliano Calabro, nell'ambito del festival Corigliano Calabro Fotografia, vi sarà la presentazione delle nuove realizzazioni editoriali di ISP tra cui il volume URBANSCAPE oltre alla esposizione del progetto Barletta una città sospesa realizzata dall’autore Antonello DI GENNARO, presso il Castello di Corigliano Calabro in occasione della 18° edizione del Festival di Fotografia.
Questo volume esplora la complessa relazione che esiste tra lo spazio edificato dagli umani e la sua traduzione in immagini.
Una relazione affascinante che esiste fin dall’inizio dell’invenzione della fotografia. Basti pensare alla famosa veduta del Boulevard du Temple presa nel 1838 da Louis Daguerre dalla finestra del suo studio parigino. Già in quella immagine primigenia sono contenuti i caratteri essenziali di luogo, tempo e spazio che si ritrovano ancora oggi in ogni fotografia della scena urbana.
La città è un palcoscenico ideale nel quale la presenza umana può essere assente, evocata o anche presente, ma mai preponderante. Le tracce delle esistenze sono disseminate in ogni angolo edificato, sotto ogni luce con ogni durata di tempo. Sta al fotografo mettere in azione il meccanismo visivo che trasferirà in immagini compiute il complesso fluire delle percezioni dirette. L’osservazione attenta e insistita è la chiave per estrarre le descrizioni visive più efficaci, quelle che trasferiscono il pensiero dalla scena in se stessa alle relazioni possibili con altri significati nascosti sotto l’apparenza banale del quotidiano.
In questo senso, la selezione dei 20 autori qui pubblicati offre una molteplicità di approcci e soluzioni davvero interessanti. Inizialmente l’idea curatoriale voleva attenersi alla massima neutralità: un elenco alfabetico di autori.

FotoMVSEVM – Ken Damy / Pino Settanni

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Fondazione SoutHeritage e Museo per la Fotografia Contemporanea Pino Settanni in collaborazione con FIOF Basilicata e CNA Basilicata presentano secondo appuntamento di FotoMVSEUM l’osservatorio SoutHeritage dedicato alla fotografia.
FotoMVSEVM: Ken Damy / Pino Settanni

Inaugurazione: 31 maggio 2018 ore 19,00
Sarà presente l'autore Ken Damy

Mostra a cura Carla Cantore e Antonello Di Gennaro
Matera International Photography

Periodo: 31 maggio - 01 settembre 2018
Orari: dal martedì al sabato dalle ore 16:00 alle ore 20:00
Museo per la Fotografia Contemporanea Pino Settanni, Matera
Ingresso libero


Dalla volontà di fare rete con altre realtà del territorio e dalla propensione alla collaborazione e alla condivisione che da sempre contraddistingue le attività SoutHeritage, la fondazione, in una delle fasi più dinamiche della città di Matera (Capitale Europea della Cultura 2019), ha lanciato un calendario di appuntamenti dedicati alla fotografia e alla dinamizzazione e reinterpretazione della collezione del Museo per la Fotografia Contemporanea – Pino Settanni.
La collaborazione tra la Fondazione SoutHeritage e il Museo conferma questa attitudine che è diventata il punto di partenza per una serie di appuntamenti dedicati al medium della fotografia e alla sensibilizzazione del pubblico, grazie ad un articolato programma di mostre dedicate a significativi autori contemporanei nazionali e internazionali.
FotoMVSEVM è il programma redatto da Angelo Bianco come primo progetto di questa partnership. Una serie di esposizioni temporanee in successione dedicate alla fotografia, si alternano in uno degli spazi espositivi più prestigiosi della città di Matera: i magazzini granari di Palazzo Viceconte, un complesso architettonico di pregio situato nel cuore dei Rioni Sassi - Patrimonio Unesco, i cui ambienti restaurati hanno reso disponibile una superfice di 400 metri quadri adeguata a spazio museale intitolato alla memoria del fotografo Pino Settanni.
Il secondo appuntamento del programma è una doppia esposizione dedicata rispettivamente a Pino Settanni* e Ken Damy* curata da Antonello Di Gennaro e Carla Cantore (Fiof - Fondazione Internazionale per la comunicazione visiva), che intende approfondire e valorizzare i percorsi artistici degli autori attraverso l’esposizione di più opere capaci di restituire ai visitatori i loro interessi tematici, le modalità progettuali, le pratiche e gli strumenti della loro produzione di immagini divenute riferimenti e espressioni di sensibilità e metodologie differenti del vedere attraverso la fotografia.

Secondo approcci originali e indipendenti, gli autori hanno spinto le loro ricerche fino alle fondamenta del fotografare, indagando le potenzialità dell’obiettivo quale mezzo di relazione con la realtà, per osservarne e comprenderne le trasformazioni, ma anche per esprimere le proprie visioni interiori. Infatti, questa doppia esposizione, che si sviluppa in un percorso di oltre 70 lavori, mostra il dialogo fra i due fotografi (ma anche amici), in un interessante confronto fra le rispettive prime e ultime produzioni, fra diversità stilistiche e concezioni della fotografia come arte e pratica, ma anche come categoria dell’immagine al centro della sensibilità del nostro tempo.
Questo appuntamento del programma fotoMVSEVM, in collaborazione con FIOF Basilicata e CNA Basilicata, si avvale anche del prezioso supporto del MIP - Matera International Photography, un articolato progetto di valorizzazione e divulgazione della fotografia autoriale contemporanea legato alla promozione sul territorio di progetti formativi ed esperienziali legati ai temi della fotografia.

Press:
Artribune: FotoMVSEVM – Ken Damy / Pino Settanni
Giornalemio.it: Foto, passione e umiltà. Ken Damy con Pino Settanni
Radiolaser.it: Fondazione SoutHeritage e Museo per la Fotografia Contemporanea Pino Settanni in collaborazione con FIOF Basilicata e CNA Basilicata presentano: FotoMVSEVM: Ken Damy / Pino Settanni
Regione.basilicata.it: SECONDO APPUNTAMENTO DI FOTOMVSEUM, L’OSSERVATORIO DI FOTOGRAFIA
Sassilive.it: Fondazione SoutHeritage e Museo per la Fotografia Contemporanea Pino Settanni presentano “FotoMVSEVM: Ken Damy / Pino Settanni”

L U M I N A - FIOF INTERNATIONAL è Antonello Di Gennaro

date » 29-11-2017 11:43

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tags » FIOF, CINA, Lishui, fotografia internazionale, scultura, cultura fotografica, architettura, arte, design,

Ambasciatore della Fotografia Italiana in China all' International Art Photography Festival di Lishui dal 15 al 19 novembre 2017


Il Fotografo e l’arte scultorea contemporanea.

Le fotografie qui esposte sono state realizzate per rappresentare le opere scultoree di importanti artisti contemporanei. Le loro opere esposte nei luoghi magici, nella cavità della terra, scavate da architetti bizantini dell’anno mille, destinati ad ambienti monastici e religiosi. Si tratta per l esatezza di un complesso architettonico composto da due chiese rupestri, sovrastanti, con affreschi ben visibili inserite negli antichi rioni Sassi di Matera. Il lavoro di fotografia è stato utilizzato per la realizzazione di cataloghi pubblicati dalla Bautta edizioni per conto del Circolo culturale La Scaletta di Matera.
Questi suggestivi ambienti, rappresentano una scultura al negativo e costituiscono un architettura particolare dialogando con le opere contemporanee, restituendo una visione dell’ arte contemporanea in quella antica.
La fotografia di Antonello DI GENNARO ricostruisce la genesi del lavoro degli artisti, quale metonimica, immagine dell’evoluzione dell’arte nei luoghi e nel tempo. Attraverso un linguaggio formale, intimo e suggestivo, restituisce le dovute volumetrie proprie delle opere scultoree inserite in scenografie rupestri con forti richiami architettonici. Le atmosfere che interpreta e produce con la sua fotografia sono quasi surreali, sfiorando le sensazioni e l’anima degli autori, per creare un luogo sospeso tra il passato ed il presente, inibendo ed estraendolo dal contesto del reale. Riesce a miscelare la dimensione dello spazio con l’elemento della luce applicando la maggior accuratezza possibile nello sviluppare un concetto di spazio, esso rimane comunque un qualcosa di astratto, finché la luce non lo riscatta dalla sua dimensione materica, donandogli nuova vita. Senza la necessità di tastare faticosamente lo spazio, con la sua esperienza ottiene informazioni visive sullo spazio e impressioni relative a dimensioni e orientamento. La quantità e la conduzione della luce determinano in gran misura il nostro stato di benessere ergonomico e mentale nello spazio, precisa che l’80% del potere della nostra mente è collegato alla visione. Ma la luce non dona solo vita agli spazi, bensì li trasforma al contempo in funzione del concetto di luce scelta. A seconda di numero, grandezza e disposizione della tipologia di luce, risultano effetti e qualità spaziali totalmente diversi. Di conseguenza, la dimensione dello spazio, come simbiosi tra concetto dello spazio e di luce, non ha un carattere meramente estetico, ma anche contenutistico, con un effetto diretto, chiaro e leggibile sulla lettura interpretativa delle opere scultoree.

L'artista plasma. L'artista svela. L'artista modella. L'artista scolpisce

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Mostra Novello Finotti - Scultore

Presentato Catalogo Fotografico Mostra
relativa allo scultore Novello Finotti
presso il complesso delle Chiese Rupestri di Matera
"San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù"
organizzato dal Circolo Culturale "La Scaletta"
30° edizione - giugno / ottobre 2017

La personale di Novello Finotti, mite scultore di lunga storia (Verona 1939). E già: era il 1987, quando la memorabile personale di Fausto Melotti aprì un percorso, intrapreso dall’animoso Circolo La Scaletta, che ha richiamato l’attenzione della cultura e dei media nazionali, e conferito importante impulso alla nuova identità materana. Di quella storia fu tra i protagonisti alle origini Raffaello de Ruggieri , ora sindaco della città che si appresta a celebrare nell’ormai prossimo 2019 la designazione a capitale europea della cultura.
Finotti, artista che ha al suo attivo partecipazioni alle Biennali di Venezia del 1966 e del 1984, diverse presenze internazionali (specie fra Giappone e Corea) e committenze pubbliche in ambito religioso (fra cui la basilica di Santa Giustina a Padova). Alcune sculture sui terrazzamenti estremi delle chiese rupestri rinviano alla sua emersione nei Sessanta, quando parte della scultura italiana tentava di sfuggire alla doppia tenaglia dell’informale prima e della pop art dopo, inventandosi diverse modalità di “nuova figurazione” inclini al compromesso con la risorgente fortuna del surrealismo. Ecco quindi la sfilata dei piedi mozzati in bronzo nero con successione decrescente, fra dinamismi alla Balla e simbolismi con titolo giacomettiano (“Il cammino dell’uomo”, 1968-69). Tema che rimbalza nella struttura geometrizzante della vicina “Macchina del tempo”. Insieme a due altre sculture di sentore totemico , testimoniano di quella fase iniziale, dove però già si affaccia l’attitudine ad inserzioni animistiche.
E’ il passaggio ad una immaginazione fondata sul gioco delle metamorfosi fra persone, animali e persino vegetali, quello che connota i tempi successivi della scultura di Finotti. Con statue che si avvalgono della naturale fascinazione delle pietre e cavità antiche per ottenere intensità allucinatoria. Ma la novità linguistica (dopo una salita nel 1977 al Partenone, pare) sta nell’innamoramento dell’artista per il marmo e le pietre pregiate , connesso al richiamo al classicismo. Si svolge così un complicato dialogo fra la ricerca “moderna” di valori emotivi e la formalizzazione simbolica. Dall’aspro omaggio all’amatissimo – per lui - Van Gogh del 2005, replicato nel 2017 (una sedia in bronzo col famoso orecchio mozzato), altri omaggi intelligenti a Kafka 1972 e Italo Svevo 1988, si finisce nel 2014 con l’omaggio sentimental-turistico alla concittadina Giulietta (una stele su cui scende una treccia dorata).
Fra gli oscillanti estremi si dispiega una serie di sculture in candori levigati di marmo di Carrara che celebrano incroci onirici fra ideali di bellezza e turbamenti vitalistici, con accenti anche su l’ironico e l’erotico (vedi “Prego non fatemi il solletico” del 1989-90) e spiritualismi orientali (“Un rituale per la figlia del kamikaze” 1984). Serie di cui è anticipo in mostra, e anche culmine, un vasto “Omaggio a Shakespeare” - installazione con postmoderna frammentazione di 22 elementi. Un’altra serie “nera” (con marmi del Belgio e bronzi anneriti) che domina la cripta intermedia rinvia ad iconismi-simbolismi egizi (“Anubi” come levriero, il “grande Cobra”, “Mantide”).
Fra le varie escursioni metamorfiche, si esalta la Donna Tartaruga del 2011, posata en plein air sul belvedere: una mossa distesa plastica che sembra il carapace di una tartaruga appunto, da cui spuntano non zampe ma piedi umani. Come umano, e femminile, si rivela il dorso. Dunque corpo di una donna che si china a proteggere o cullare una creatura non visibile, sintesi sensibile di un mondo d’artista conteso tra esercizio estetico e ricerca di senso e di sentimento.
PIETRO MARINO
• La mostra “Finotti – Dalle profondità del tempo” inaugurata il 30 giugno 2017 a Matera, nelle chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci. Resterà aperta sino al 5 novembre 2017. Catalogo a cura di Beatrice Buscaroli, ed. Giuseppe Barile.

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