Terrae Motus
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Lo stato delle cose, Antonio Di Giacomo, fotografia sociale, fotografia documentaristica, Antonello Di Gennaro, Norcia, Aurelia Sole, Angelo Masi, Antonello Fiore, Matera2019, fondazione Matera-Basilicata 2019, palazzo Acito, sisma, terremoto, Aquila, Belice, Irpinia, Centro Italia,
"Ci sono immagini che, per il soggetto rappresentato, il momento colto ed il taglio scelto per valorizzarle, riescono a caricarsi di un forte potere evocativo, generando così nella mente della persona che le contempla sentimenti ed emozioni differenti, azioni e reazioni molto forti creando un forte coinvolgimento.
Grazie al suo potere evocativo, la fotografia racconta la storia di tragedie, di morte, disgrazie interessando intere popolazioni diventando memoria e testimonianza di interi periodi storici.
Trovarsi di fronte ad una fotografia "utile"può
trasmettere sentimenti forti e toccare nel profondo l'anima del fruitore, influenzarne lo stato d'animo e ricondurre il pensiero allo specifico evento che racconta, generando così tutta una serie di riflessioni, ricordi e sensazioni che si riproporranno nella memoria, anche a distanza di molti anni.
QUESTA E' LA FOTOGRAFIA UTILE CHE LA SALVA DALLA SUA CRISI ESISTENZIALE DALLA INUTILE SPETTACOLARIZZAZIONE STERILE CAPACE DI DISTRUGGERE L'ARTE DEL "VEDERE", "OSSERVARE" "RAPPRESENTARE". GRAZIE A QUESTO PROGETTO: di fotografia sociale e documentaria "Lo stato delle cose", un osservatorio permanente sul doposisma, online da aprile 2017 su "lostatodellecose.com", che è stato reso possibile dall’adesione spontanea di oltre 100 fotografi che hanno dato vita a un immenso archivio open access che supera oggi le 15 mila immagini."
Antonello DI GENNARO.
Terræ Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile
A Matera, Capitale europea della cultura 2019
una grande mostra fotografica su mezzo secolo
di terremoti: da L’Aquila, il Belice e l’Irpinia
fino agli eventi sismici in Centro Italia
A palazzo Acito, venerdì 27 settembre
alle ore 18,30 l'inaugurazione con ingresso libero
Una questione ancora aperta. E’ un’Italia vulnerabile a essere raccontata nella grande mostra fotografica Terræ Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile che s’inaugura venerdì 27 settembre alle 18,30 negli spazi espositivi di palazzo Acito a Matera nell’ambito del programma ufficiale della Capitale europea della cultura 2019.Ad attendere il pubblico che, fino al 20 gennaio 2020 visiterà l’esposizione a palazzo Acito, una narrazione dell’ultimo mezzo secolo di terremoti e dunque delle criticità nella gestione del doposisma in Italia. A partire da L’Aquila, nel decennale del sisma che il 6 aprile 2009 la mise in ginocchio e dalla devastante sequenza di eventi sismici che fra il 2016 e il 2017 ha sbriciolato 140 paesi in quattro regioni del Centro Italia. Fino a orientare lo sguardo su quello che sono oggi territori – il Belice del 1968 e l’Irpinia e la Basilicata del 1980 – colpiti da altri violenti terremoti.
La mostra Terræ Motus vuole rappresentare un’occasione per operare una riflessione sulla mancata prevenzione del rischio e sulle problematiche della gestione del doposisma nell’intero Paese. Si è scelto in questo senso di intitolare Terræ Motus l’esposizione in omaggio alla figura di Lucio Amelio, mecenate e gallerista, che all’indomani del terremoto del 23 novembre 1980 commissionò ai più grandi artisti italiani e internazionali del tempo opere a tema, destinate a dare vita alla straordinaria collezione “Terrae Motus”, donata dallo stesso Amelio allo Stato e oggi esposta in permanenza alla Reggia di Caserta.
Ideata e curata dal giornalista Antonio Di Giacomo, la mostra si snoda attraverso 124 immagini di grande formato, realizzate da alcuni fra i più significativi autori della fotografia documentaria e fotogiornalisti in Italia.
La mostra Terræ Motus infatti nasce dal progetto di fotografia sociale e documentaria Lo stato delle cose, un osservatorio permanente sul doposisma, online da aprile 2017 su lostatodellecose.com, che è stato reso possibile dall’adesione spontanea di oltre 100 fotografi che hanno dato vita a un immenso archivio open access che supera oggi le 15 mila immagini.
E’ in virtù di tale presupposto allora che in mostra ci sarà anche questo patrimonio documentario virtuale: attraverso una serie di grandi monitor i visitatori della mostra Terræ Motus potranno sfogliare in presa diretta le centinaia di reportage online. Non solo.
In mostra ci saranno pure i documentari e i cortometraggi realizzati da alcuni filmmaker e giornalisti che hanno preso parte al lavoro di documentazione dello Stato delle cose, raccontando per esempio nel docufilm Vista mare obbligatoria di Marco Di Battista e Mario Di Vito l’esilio forzato degli sfollati dei terremoti del 2016/2017 sull’Adriatico, dove dopo tre anni negli hotel vivono tuttora 1.400 persone.
O, ancora, Immota Manet. Sinfonia per L’Aquila, il progetto video della giornalista Ilaria Romano che nella primavera del 2019 ha realizzato proprio per la mostra Terræ Motus questo docufilm che, senza filtro e in presa diretta, racconta la città com’è oggi restituendone i cicli di vita fra gli assordanti rumori dei cantieri per la ricostruzione e i silenzi nei luoghi dove le lancette dell’orologio sono rimaste ferme alla notte del 6 aprile 2009. Come le scuole, prima di tutto, visto che in dieci anni non una scuola fatta a pezzi dal terremoto è stata ricostruita e bambini e ragazzi frequentano lezioni nei Musp, i Moduli scolastici a uso provvisorio che, immaginati come temporanei, sono diventati di fatto permanenti.
La mostra Terræ Motus è un progetto realizzato dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, insieme con l’associazione culturale La Camera del tempo e l’impresa di comunicazione Caruccie Chiurazzi, con il patrocinio dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) e la collaborazione scientifica dell’Università della Basilicata e della Sigea (Società italiana di geologia ambientale), che si sostanzierà nel periodo di apertura della mostra in una serie di occasioni di approfondimento scientifico e culturale sui temi e le emergenze dell’Italia fragile.
L’inaugurazione, venerdì 27 settembre, e gli orari e modalità di visita
L’inaugurazione della mostra Terrae Motus è in agenda nel pomeriggio di venerdì 27 settembre, alle 18,30 a palazzo Acito. A intervenire saranno Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, con il direttore generale Paolo Verri; la rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, e il prorettore Angelo Masi; il presidente della Sigea, Antonello Fiore, e Antonio Di Giacomo, curatore della mostra.
A precedere l’inaugurazione, nella mattinata del 27 settembre alle 11,30, una preview per i giornalisti. Durante la giornata inaugurale l’ingresso all’esposizione sarà gratuito.
La mostra Terrae Motus sarà poi visitabile, da sabato 28 settembre fino al 20 gennaio 2020, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 (ingresso con passaporto per Matera2019). Info su matera-basilicata2019.it e lostatodellecose.com.
FotoMVSEVM – Ken Damy / Pino Settanni
date » 28-05-2018 12:20
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Ken Damy, Pino Settanni, Matera, Fondazione SoutHeritage, Museo per la Fotografia Contemporanea Pino Settanni, FIOF Basilicata, CNA Basilicata, Matera International Photography, Carla Cantore, Antonello Di Gennaro, Angelo Bianco, Roberto Martino, fotografia, fotografia autoriale contemporanea, photographers.it, sassilive, regione basilicata, artribune, gazzetta del mezzogiorno, giornalemio, radiolaser,
Fondazione SoutHeritage e Museo per la Fotografia Contemporanea Pino Settanni in collaborazione con FIOF Basilicata e CNA Basilicata presentano secondo appuntamento di FotoMVSEUM l’osservatorio SoutHeritage dedicato alla fotografia.
FotoMVSEVM: Ken Damy / Pino Settanni
Inaugurazione: 31 maggio 2018 ore 19,00
Sarà presente l'autore Ken Damy
Mostra a cura Carla Cantore e Antonello Di Gennaro
Matera International Photography
Periodo: 31 maggio - 01 settembre 2018
Orari: dal martedì al sabato dalle ore 16:00 alle ore 20:00
Museo per la Fotografia Contemporanea Pino Settanni, Matera
Ingresso libero
Dalla volontà di fare rete con altre realtà del territorio e dalla propensione alla collaborazione e alla condivisione che da sempre contraddistingue le attività SoutHeritage, la fondazione, in una delle fasi più dinamiche della città di Matera (Capitale Europea della Cultura 2019), ha lanciato un calendario di appuntamenti dedicati alla fotografia e alla dinamizzazione e reinterpretazione della collezione del Museo per la Fotografia Contemporanea – Pino Settanni.
La collaborazione tra la Fondazione SoutHeritage e il Museo conferma questa attitudine che è diventata il punto di partenza per una serie di appuntamenti dedicati al medium della fotografia e alla sensibilizzazione del pubblico, grazie ad un articolato programma di mostre dedicate a significativi autori contemporanei nazionali e internazionali.
FotoMVSEVM è il programma redatto da Angelo Bianco come primo progetto di questa partnership. Una serie di esposizioni temporanee in successione dedicate alla fotografia, si alternano in uno degli spazi espositivi più prestigiosi della città di Matera: i magazzini granari di Palazzo Viceconte, un complesso architettonico di pregio situato nel cuore dei Rioni Sassi - Patrimonio Unesco, i cui ambienti restaurati hanno reso disponibile una superfice di 400 metri quadri adeguata a spazio museale intitolato alla memoria del fotografo Pino Settanni.
Il secondo appuntamento del programma è una doppia esposizione dedicata rispettivamente a Pino Settanni* e Ken Damy* curata da Antonello Di Gennaro e Carla Cantore (Fiof - Fondazione Internazionale per la comunicazione visiva), che intende approfondire e valorizzare i percorsi artistici degli autori attraverso l’esposizione di più opere capaci di restituire ai visitatori i loro interessi tematici, le modalità progettuali, le pratiche e gli strumenti della loro produzione di immagini divenute riferimenti e espressioni di sensibilità e metodologie differenti del vedere attraverso la fotografia.
Secondo approcci originali e indipendenti, gli autori hanno spinto le loro ricerche fino alle fondamenta del fotografare, indagando le potenzialità dell’obiettivo quale mezzo di relazione con la realtà, per osservarne e comprenderne le trasformazioni, ma anche per esprimere le proprie visioni interiori. Infatti, questa doppia esposizione, che si sviluppa in un percorso di oltre 70 lavori, mostra il dialogo fra i due fotografi (ma anche amici), in un interessante confronto fra le rispettive prime e ultime produzioni, fra diversità stilistiche e concezioni della fotografia come arte e pratica, ma anche come categoria dell’immagine al centro della sensibilità del nostro tempo.
Questo appuntamento del programma fotoMVSEVM, in collaborazione con FIOF Basilicata e CNA Basilicata, si avvale anche del prezioso supporto del MIP - Matera International Photography, un articolato progetto di valorizzazione e divulgazione della fotografia autoriale contemporanea legato alla promozione sul territorio di progetti formativi ed esperienziali legati ai temi della fotografia.
Press:
Artribune: FotoMVSEVM – Ken Damy / Pino Settanni
Giornalemio.it: Foto, passione e umiltà. Ken Damy con Pino Settanni
Radiolaser.it: Fondazione SoutHeritage e Museo per la Fotografia Contemporanea Pino Settanni in collaborazione con FIOF Basilicata e CNA Basilicata presentano: FotoMVSEVM: Ken Damy / Pino Settanni
Regione.basilicata.it: SECONDO APPUNTAMENTO DI FOTOMVSEUM, L’OSSERVATORIO DI FOTOGRAFIA
Sassilive.it: Fondazione SoutHeritage e Museo per la Fotografia Contemporanea Pino Settanni presentano “FotoMVSEVM: Ken Damy / Pino Settanni”
I GIORNI DELLA FOTOGRAFIA
date » 14-05-2018 15:36
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Antonello Di Gennaro, Donato Lucilla, Pio Meledandri, Nicola Trombetta, Ruggero Di Benedetto, Artiemiele, CNA, FIOF, Gioia del Colle, Matera Capitale Europea della Cultura 2019, Bari, Giuseppe Barile Editore, Novelli Finotti, Le grandi mostre di scultura, Circolo Culturale La Scaletta, Basilicata, Puglia, Siti, Bell‘Italia, Rizzoli Editore, La Cometa - Roma, The Best of Made in Italy, La Bautta edizioni, Federico Motta Editore - Milano, Testo & Immagine - Torino, Opera & Opera - Matera, Altrimedia edizioni, R&R edizioni-Spoleto(PG), Edizioni Giannatelli, FOTOgraphia, Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo,
INNAMORARSI DELL'ARTE - MOSTRA
L’Associazione Culturale Artiemiele in collaborazione con il FIOF Basilicata e il Comune di Gioia del Colle - Assessorato alla Cultura Annamaria LONGO promuove la diffusione della fotografia autoriale contemporanea con I Giorni della Fotografia.
Il secondo incontro è dedicato al fotografo Antonello Di Gennaro.
Vernissage
18 maggio 2018 ore 18,30
Chiostro Comunale – Piazza Margherita di Savona n. 10 – GIOIA DEL COLLE (BA)
INGRESSO LIBERO
Lunedì/venerdì ore 9/13
Martedì 10/19
Saluto
Donato
LUCILLA - Sindaco di Gioia del Colle
Ruggero
DI BENEDETTO – Presidente Fiof Nazionale
Interverranno:
Pio
MELEDANDRI – Curatore d’arte
Nicola
TROMBETTA – Vicesindaco Comune di Matera
Antonello
DI GENNARO – Editorial and corporate photographer
Antonello Di Gennaro da quasi trent’anni poliedrico professionista della Fotografia svolge le sue ricerche soprattutto nell’ambito delle discipline antropologiche e sociologiche.
Molto attento alle tradizioni popolari è divenuto negli anni importante testimone di riti, leggende e memorie tramandate dagli uomini della sua Terra lucana.
In questo suo Progetto “Innamorarsi dell’Arte” parte da una rigorosa attenzione alle architetture delle due Chiese rupestri ce sovrastano i luoghi cavi che ospitano le opere scultoree contemporanee. Calandosi “nei panni” degli autori fino a sovrapporsi alla proiezione delle opere d’arte se ne distacca lentamente con il giusto Pathos interpretativo tanto da trasmetterci visioni appassionate ed autentiche.
Pio Meledandri Curatore d'arte
Press:
Università degli Studi di Bari: Vernissage della mostra fotografica 'Innamorarsi dell'Arte di Antonello Di Gennaro
Giornalemio: Di Gennaro a Gioia…per ”I giorni della fotografia”
Sassilive: Il fotografo materano Antonello Di Gennaro presenta la mostra “Innamorarsi dell’arte” a Gioia del Colle
INNAMORARSI DELL'ARTE
date » 26-02-2018 10:22
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Antonello Di Gennaro, Michele Saponaro, MINNAMORO, CNA, FIOF, Altamura, Matera Capitale Europea della Cultura 2019, Giuseppe Barile Editore, Novelli Finotti, Le grandi mostre di scultura, Circolo Culturale La Scaletta, Basilicata, Puglia, Siti, Bell‘Italia, Rizzoli Editore, La Cometa - Roma, The Best of Made in Italy, La Bautta edizioni, Federico Motta Editore - Milano, Testo & Immagine - Torino, Opera & Opera - Matera, Altrimedia edizioni, R&R edizioni-Spoleto(PG), Edizioni Giannatelli, FOTOgraphia, Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo,
Vernissage: 06 marzo 2018 ore 19,00
Nel salotto culturale di Minnamoro interverranno al dibattito:
Antonello DI GENNARO: fotografo.
Michele SAPONARO: Funzionario Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo.
La fotografia di Antonello Di Gennaro, ricostruisce la genesi del lavoro degli artisti, quale metonimica, immagine dell'evoluzione dell'arte nei luoghi e nel tempo. Attraverso un linguaggio formale, intimo e suggestivo, restituisce le dovute volumetrie proprie delle opere scultoree inserite in scenografie rupestri con forti richiami architettonici, ricadenti nei siti della città di Matera.
L'artista plasma. L'artista svela. L'arista modella. L'artista scolpisce.
Antonello Di Gennaro plasma, svela, modella e scolpisce.
Cosa? "La Luce"
La mostra proseguirà fino al 25 aprile 2018
INGRESSO LIBERO
Orari di apertura tutti i giorni dalle ore 8,00 alle 24,00 lunedì chiuso
Conversazione sulla fotografia
date » 29-11-2017 11:38
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FIOF R-evolution Matera 2017
SABATO 07 OTTOBRE ORE 18.00
INGRESSO LIBERO
Pio Tarantini: trame per un percorso fotografico
Conferenza incontro con l’autore di origini salentine tra documentazione, reportage, ricerca
Pio Tarantini ─ fotografo, docente e saggista ─ ha declinato nel corso del tempo i suoi lavori su diverse tematiche e linguaggi: dal reportage sociale, con cui realizzò i suoi lavori di esordio, alla fotografia di paesaggio a quella concettuale.
La conferenza evidenzierà in modo particolare gli aspetti del suo legame con il territorio in cui è nato e ha trascorso la sua giovinezza, il Salento e la Puglia, ponendo anche alcune questioni sul tema del ritorno, vissuto non soltanto come momento nostalgico ma soprattutto come occasione di analisi critica sui luoghi e sulle loro trasformazioni nel tempo.
Durante l’incontro Tarantini proietterà sue opere significative di questo percorso lasciando poi spazio al dialogo con i partecipanti.
Francesco Mazza: Genti di Calabria
Francesco Mazza è un regista-documentarista. Produce documentari e film sulla cultura della Calabria, la sua terra che ama con passione. Ha prodotto con il fotografo Pino Bertelli e un team di professionisti un progetto editoriale: “Genti di Calabria” che presenterà durante l’incontro.
Niente paesaggi, niente cartoline di Calabria, nessuna composizione, solo esseri umani attraverso le quali, dai più piccoli ai più grandi, raccontare la storia, lo splendore, la sofferenza, la ricchezza, la povertà e la speranza di una Terra meravigliosa che non deve rassegnarsi agli eventi ma costruire il proprio destino proprio come quei volti parlanti ci suggeriscono.Ad accompagnare il racconto del fotografo, si insinuano tra le foto, narrazioni di antropologi e studiosi di chiara fama che ci restituiscono un racconto avvincente, una testimonianza che possa rimanere ai nostri figli, prima ancora che a noi. La collaborazione di tutti i partecipanti al progetto è stata naturalmente gratuita.
Antonello Di Gennaro: Etnografia visuale in Basilicata.
Antonello Di Gennaro, fotografo professionista svolge svariati reportage, nella sua terra di origine, documentando temi demo-antropologici della popolazione lucana. Aspetti religiosi, folkloristici, usi e costumi delle tradizioni popolari sono l’epicentro delle ricerche fotografiche.
L’amore per il suo territorio lo hanno plasmato con le culture locali, vivendo costantemente nei luoghi, con la gente, con i colori. La sua fotografia empatica, colpisce per l’estrema semplicità visuale negando le manipolazioni digitali e cromatiche, impegnandosi nei contenuti.
Nella serata presenterà alcuni brevi reportage realizzati nella sua carriera trentennale.
Mostra Novello Finotti - Scultore
date » 19-07-2017 12:14
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fotografia, arte, Finotti, Matera, scultura, Scaletta, cultura, 2019, capitale, sassi, chieserupestri, editoreBarile, BeatriceBuscaroli, RegioneBasilicata, Ministerobeniculutali, Zetema, Musma, Fai, Total, EdoardoDelleDonne, Italcementi, CaveHeritage, Stella, Frascella, UnipolSai, AccademiadellaLuce, Contrasto, Magnumphoto, Eikon, Flashart, ArteDossier, Arte, ArteContemporanea, Rivistad'Arte, Culutre, EuroArte, InsideArt, IlFotografo, FMR, Museo, Canon, Fuji,
Presentato Catalogo Fotografico Mostra
relativa allo scultore Novello Finotti
presso il complesso delle Chiese Rupestri di Matera
"San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù"
organizzato dal Circolo Culturale "La Scaletta"
30° edizione - giugno / ottobre 2017
La personale di Novello Finotti, mite scultore di lunga storia (Verona 1939). E già: era il 1987, quando la memorabile personale di Fausto Melotti aprì un percorso, intrapreso dall’animoso Circolo La Scaletta, che ha richiamato l’attenzione della cultura e dei media nazionali, e conferito importante impulso alla nuova identità materana. Di quella storia fu tra i protagonisti alle origini Raffaello de Ruggieri , ora sindaco della città che si appresta a celebrare nell’ormai prossimo 2019 la designazione a capitale europea della cultura.
Finotti, artista che ha al suo attivo partecipazioni alle Biennali di Venezia del 1966 e del 1984, diverse presenze internazionali (specie fra Giappone e Corea) e committenze pubbliche in ambito religioso (fra cui la basilica di Santa Giustina a Padova). Alcune sculture sui terrazzamenti estremi delle chiese rupestri rinviano alla sua emersione nei Sessanta, quando parte della scultura italiana tentava di sfuggire alla doppia tenaglia dell’informale prima e della pop art dopo, inventandosi diverse modalità di “nuova figurazione” inclini al compromesso con la risorgente fortuna del surrealismo. Ecco quindi la sfilata dei piedi mozzati in bronzo nero con successione decrescente, fra dinamismi alla Balla e simbolismi con titolo giacomettiano (“Il cammino dell’uomo”, 1968-69). Tema che rimbalza nella struttura geometrizzante della vicina “Macchina del tempo”. Insieme a due altre sculture di sentore totemico , testimoniano di quella fase iniziale, dove però già si affaccia l’attitudine ad inserzioni animistiche.
E’ il passaggio ad una immaginazione fondata sul gioco delle metamorfosi fra persone, animali e persino vegetali, quello che connota i tempi successivi della scultura di Finotti. Con statue che si avvalgono della naturale fascinazione delle pietre e cavità antiche per ottenere intensità allucinatoria. Ma la novità linguistica (dopo una salita nel 1977 al Partenone, pare) sta nell’innamoramento dell’artista per il marmo e le pietre pregiate , connesso al richiamo al classicismo. Si svolge così un complicato dialogo fra la ricerca “moderna” di valori emotivi e la formalizzazione simbolica. Dall’aspro omaggio all’amatissimo – per lui - Van Gogh del 2005, replicato nel 2017 (una sedia in bronzo col famoso orecchio mozzato), altri omaggi intelligenti a Kafka 1972 e Italo Svevo 1988, si finisce nel 2014 con l’omaggio sentimental-turistico alla concittadina Giulietta (una stele su cui scende una treccia dorata).
Fra gli oscillanti estremi si dispiega una serie di sculture in candori levigati di marmo di Carrara che celebrano incroci onirici fra ideali di bellezza e turbamenti vitalistici, con accenti anche su l’ironico e l’erotico (vedi “Prego non fatemi il solletico” del 1989-90) e spiritualismi orientali (“Un rituale per la figlia del kamikaze” 1984). Serie di cui è anticipo in mostra, e anche culmine, un vasto “Omaggio a Shakespeare” - installazione con postmoderna frammentazione di 22 elementi. Un’altra serie “nera” (con marmi del Belgio e bronzi anneriti) che domina la cripta intermedia rinvia ad iconismi-simbolismi egizi (“Anubi” come levriero, il “grande Cobra”, “Mantide”).
Fra le varie escursioni metamorfiche, si esalta la Donna Tartaruga del 2011, posata en plein air sul belvedere: una mossa distesa plastica che sembra il carapace di una tartaruga appunto, da cui spuntano non zampe ma piedi umani. Come umano, e femminile, si rivela il dorso. Dunque corpo di una donna che si china a proteggere o cullare una creatura non visibile, sintesi sensibile di un mondo d’artista conteso tra esercizio estetico e ricerca di senso e di sentimento.
PIETRO MARINO
• La mostra “Finotti – Dalle profondità del tempo” inaugurata il 30 giugno 2017 a Matera, nelle chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci. Resterà aperta sino al 5 novembre 2017. Catalogo a cura di Beatrice Buscaroli, ed. Giuseppe Barile.